Il perseguimento dell’autonomia e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità sono oggi al centro delle riforme ministeriali. In tal senso anche lo sport si contraddistingue come “percorso” virtuoso che può dare luogo alla realizzazione personale e lavorativa. I successi conseguiti dai nostri campioni nell’ultima Paralimpiade ne sono la prova.
Per questo motivo abbiamo deciso di intervistare il Generale Flavio Aniello che, dopo 40 anni dedicati al contrasto dell’economia illecita, ricopre oggi il nuovo incarico di Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, una realtà dove si coniugano efficacemente professionalità e abnegazione personale degli atleti. Le origini dello sport agonistico nell’ambito delle Fiamme Gialle risalgono all’epoca del 50° anniversario dell’Unità d’Italia. Dopo oltre 100 anni si è arrivati all’attuale configurazione ordinativa che vede, sotto il Comando del Centro Sportivo, il coordinamento di 12 discipline agonistiche dislocate sul territorio nazionale e della Sezione Paralimpica, istituita nel 2012, grazie al protocollo d’Intesa siglato dal Comandante Generale della Guardia di Finanza e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.
I finanzieri sono stati tra i primi a promuovere un bando per la contrattualizzazione di n. 6 atleti paralimpici, cosa può dirci al riguardo?
“Nel 2012 venne stipulato un Protocollo di Intesa per assicurare lo sviluppo tecnico e agonistico degli atleti ‘paralimpici’ di riconosciuto livello internazionale. Nel Centro Sportivo possono accedere atleti che devono già appartenere al “Club Paralimpico” o tali da raggiungere risultati importanti. A loro forniamo supporto logistico (trasporto ed assistenza sui campi di gara), tecnico (affidamento a nostri tecnici, partecipazione a raduni e stage), sanitario (medico e fisioterapico presso nostre strutture o convenzionate), impiantistico (nelle varie sedi del Centro Sportivo e non solo) e finanziario (da ultimo evolutosi da semplice rimborso forfetario a vero e proprio contratto di lavoro, al momento a tempo determinato, ma potenzialmente in grado di evolvere verso una assunzione permanente, compatibile con il grado di disabilità)”.
Secondo lei, quale ruolo potrebbero svolgere gli Enti del Terzo Settore per promuovere e accompagnare nella carriera agonistica gli atleti? Vi sono delle convenzioni in tal senso stipulati dalla Guardia di Finanza o avete mai considerato l’opportunità di sottoscrivere partnership?
“Il ruolo delle Associazioni ed Enti che si occupano dello Sport per disabili è di fondamentale importanza per la promozione della pratica sportiva, ma, soprattutto, di una specifica cultura tesa a favorire ogni progetto per l’abbattimento delle barriere, non solo fisiche. Mi sia consentito, a tal proposito, riportare le parole che il Presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Avv. Luca Pancalli, ha voluto consegnare alla stampa per commentare la recente contrattualizzazione dei nostri atleti: ‘Un’altra barriera viene dunque abbattuta. A beneficiarne non saranno solo tante ragazze e tanti ragazzi con disabilità del nostro Paese, che potranno investire nei propri sogni e nella propria passione per lo sport, ma anche l’intera società che in questo modo investe nei principi di inclusione e di pari opportunità‘”.
L’indipendenza economica è fondamentale per la realizzazione di ogni persona, da qui si desume l’importanza del riconoscimento contrattuale. Ci saranno altri bandi per l’‘arruolamento’ di nuovi atleti paralimpici?
“Lo scorso 22 febbraio 2022 gli atleti paralimpici già tesserati con la Guardia di Finanza hanno finalmente visto definitivizzare tale rapporto di collaborazione ed è stato loro riconosciuto un trattamento economico ed una progressione stipendiale del tutto eguali a quelli dei militari arruolati con normali procedure concorsuali. Un traguardo epocale, cui la Guardia di Finanza è giunta per prima. Da qualche mese questi nostri colleghi possono dedicarsi più serenamente al duro allenamento quotidiano per mantenere alti gli standard paralimpici già raggiunti. L’attuale perimetro normativo prevede la possibilità di raggiungere, nel tempo, una contrattualizzazione complessiva a favore di atleti disabili pari al 5% di quelli normodotati già in forza a ciascun Gruppo Sportivo. Siamo, quindi, pronti ad aumentare la composizione della nostra Sezione Paralimpica man mano che identificheremo atleti validi (nella massima età di 35 anni) e che specializzeremo i nostri allenatori. In tal senso consiglio di consultare costantemente il sito istituzionale del Corpo della Guardia di Finanza, nella sezione ‘Concorsi Pubblici‘”.
Quali obiettivi si è prefissato in qualità di Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza?
“A livello Dirigenziale essere assegnati al Comando del Centro Sportivo è una opportunità unica nel suo genere. Ogni anno mi vengono affidate risorse umane e finanziarie a cui deve corrispondere il massimo rendimento. Il nostro Centro Sportivo ha il primario compito istituzionale, come quello delle altre Forze Armate e di Polizia, di selezionare le massime espressioni agonistiche del panorama sportivo italiano per condurle ai più alti livelli internazionali, traguardando sempre l’obiettivo finale di partecipare, con profitto, alle Olimpiadi estive e invernali: storicamente, da più di cento anni, a favore degli atleti normo-dotati; da un decennio, anche per quelli diversamente abili”.
Quali sono le attività promosse dal Centro Sportivo da lei diretto?
“Nel tempo è cresciuta la consapevolezza di poter dare il proprio contributo nel diffondere lo stile di vita e i valori intrinseci dello Sport quali l’onore, la legalità, il rispetto dell’avversario, l’umiltà, l’avvicinamento verso i più sfortunati, collaborando con Federazioni sportive, Enti del territorio e le Scuole. Tutto ciò per favorire l’attività sportiva che spesso viene ‘trascurata’. In tal senso, anche le nostre Sezioni Giovanili – che contano più di 500 giovani tesserati in tutta Italia! – vogliono essere non solo bacino privilegiato per la selezione dei nostri futuri campioni, ma, soprattutto, “terreno di incubazione” dei principi etici cui crediamo. La nostra recente avventura nel mondo della disabilità sportiva non potrà che contribuire al migliore raggiungimento degli obiettivi prefissati”.
Per finire, tra le Testimonial delle attività sociali promosse dalle Fiamme Gialle, spicca la campionessa Martina Caironi, entrata a far parte del Corpo nel 2012 e che ha vissuto il “dietro le quinte” di una rivoluzione culturale destinata a crescere nel tempo. “Quando ho iniziato il mio percorso con i finanzieri – racconta Caironi – l’intento della collaborazione iniziale era quello di avvicinare la Guardia di Finanza al mondo paralimpico. Ho ricevuto tutto il supporto tecnico e logistico; ho vestito la maglia gialla a tutte le manifestazioni nazionali e internazionali. La visibilità che noi atleti paralimpici abbiamo dato al gruppo sportivo in questi anni ha contribuito al cambiamento ideologico che ha portato alla creazione di un contesto ricettivo nei confronti delle recenti assunzioni avvenute a febbraio 2022 che ha visto finalmente raggiunta un’equiparazione anche dei diritti con gli atleti normodotati. Ancora una volta – conclude la campionessa – è dimostrato che lo sport fa da traino a temi e questioni molto più ampie. Dopo i grandi successi di Tokyo2020 anche la stampa ed i media si sono accorti che il Paralimpico non è affatto sport di serie B”.
STORIA E STRUTTURA DEL CENTRO SPORTIVO DELLA GUARDIA DI FINANZA Le origini dello sport agonistico nell’ambito della Guardia di Finanza risalgono agli inizi del secolo scorso e coincidono con la partecipazione di una squadra di finanzieri al “Concorso Ginnastico Federale Internazionale” indetto a Torino, nel 1911, per le celebrazioni del 50° anniversario dell’Unità d’Italia. Ma è nel 1921, con la costituzione del Gruppo Atletico Fiamme Gialle e la partecipazione al “Trofeo Scudo Nelli”, prestigiosa gara di marcia a squadre dell’epoca, che la Guardia di Finanza fece il suo ingresso ufficiale nello sport agonistico. Successivamente, nel 1925, l’istituzione del Gruppo Sciatori “Fiamme Gialle” presso la Scuola Alpina di Predazzo. Come l’atletica leggera e lo sci, poi, anche le altre discipline praticate nell’ambito del Corpo, con finalità puramente addestrative per i militari, dettero spunto alla creazione di nuove sezioni sportive quali il canottaggio (1953), la canoa (1954), il judo (1965), il tiro a segno (1970), il karate (1975), il nuoto (1982) e la vela (1985). Ultime discipline entrate a far parte dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle la scherma e il pattinaggio su ghiaccio nel 2005. Oggi, dopo oltre 100 anni di attività, attraverso numerose e mirate trasformazioni, si è arrivati all’attuale configurazione ordinativa che vede accentrate tutte le attività sotto un unico Comando, il Centro Sportivo, peculiarità del Corpo, che coordina le attività di 12 discipline così dislocate: Roma Castelporziano, per atletica leggera, judo, karate, nuoto, scherma, tiro a segno e tiro a volo; Sabaudia (LT), per canoa e canottaggio; Gaeta (LT), per vela; Predazzo (TN), per gli sport invernali e del ghiaccio. Le attività degli atleti normodotati e paralimpici vengono seguite in varie sedi di servizio, a seconda della specialità praticata, con la possibilità di svolgerle presso strutture esterne, sempre in accordo con le Federazioni Sportive di riferimento. A breve, verranno arruolati atleti anche in discipline sportive largamente diffuse tra i giovani e di sicuro appeal olimpico e, per alcune di esse, anche paralimpico: sci-cross, snowboard, sci alpino, curling e skateboard. Nell’ambito dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle ricordiamo che è anche attiva una Sezione Paralimpica, istituita, nel febbraio 2012, grazie al protocollo d’Intesa siglato dal Comandante Generale della Guardia di Finanza e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Il sito delle Fiamme Gialle è raggiungibile all’indirizzo www.fiammegialle.org.