Ogni mese il Centro Nazionale Sangue diffonde due report con i dati sulla raccolta di plasma e globuli rossi sul territorio nazionale.
Dall’ultimo bollettino pubblicato lo scorso 12 gennaio, nel mese di dicembre 2022 sono stati raccolti un totale di 71.890 kg di plasma, ovvero ben il 5,3% in meno rispetto a dicembre 2021. Questo nonostante il mese di novembre sembrasse aver in parte invertito la tendenza estremamente negativa di settembre e ottobre. Analizzando il dato globale dei 12 mesi del 2022 si evidenzia una raccolta totale di 842.949 kg di plasma, quasi 20.000 kg in meno rispetto al 2021. Un dato perfino inferiore a quello del 2020, anno dello scoppio della pandemia da Covid-19.
Per quanto riguarda il dato riferito ai globuli rossi, secondo il report pubblicato lo scorso 21 dicembre (l’ultimo disponibile nel momento in cui scriviamo) e riferito allo scorso mese di novembre, emerge una flessione nella raccolta rispetto ai mesi precedenti. Confrontando il totale dei primi 11 mesi del 2022 con lo stesso periodo del 2021 si evidenzia una diminuzione dell’1%.
Per le associazioni di volontariato che si occupano di raccolta sangue, il periodo finale dell’anno è tradizionalmente dedicato al bilancio delle attività svolte nel corso degli ultimi mesi e all’organizzazione di iniziative promozionali.
L’Avis Marche a metà dicembre ha lanciato l’allarme, segnalando un generale calo di donazioni nel corso del 2022, attribuito anche ad importanti criticità organizzative del sistema trasfusionale locale: mancanza di una solida gestione centralizzata, carenza di personale medico e infermieristico, scarsa flessibilità oraria dei centri di raccolta.
Avis Umbria conta sul territorio regionale 29.000 volontari: tuttavia le donazioni, nel periodo gennaio-novembre 2022, sono state 34.800, a fronte delle 35.500 del 2021. Il Presidente Enrico Marconi ha evidenziato come “nel 2021 le donazioni erano tornate ai livelli degli anni 2018/2019. Quest’anno il calo è stato fisiologico, ha inciso ancora, in negativo, la circolazione del Covid, e in generale il clima di incertezza economica e sociale che grava nella società e che preoccupa anche i donatori e i potenziali donatori, rendendoli così meno attenti alle richieste di sangue”.
A Messina, il Presidente della sezione locale dell’Avis Francesco Previte segnala che vengono importate da fuori circa 5.000 sacche ogni anno, a fronte di un fabbisogno di 12.000. A metà dicembre l’associazione ha organizzato un ciclo di giornate di raccolta in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati.
Non mancano tuttavia esperienze che fanno registrare un segnale positivo: da Cassino a Gorizia e in altri centri sparsi sulla penisola si segnalano leggeri incrementi nelle donazioni.
Un dato incoraggiante è emerso nel corso dell’evento “Futuro in corso – 50 anni di Avis Toscana”, tenutosi al Teatro Nicolini di Firenze lo scorso 3 dicembre. In quella sede Michel Ceccherini, coordinatore dei giovani di Avis Toscana, ha segnalato che, nonostante il totale dei nuovi soci e dei donatori abbia registrato un calo rispetto al 2021, “risulta in aumento il numero dei donatori e dei volontari under 25, oltre 500 giovani donatori in più rispetto allo scorso anno. Viene così smentito il luogo comune secondo il quale i giovani sono disinteressati alle donazioni”.
L’auspicio è che un nuovo impulso in tal senso possa arrivare anche dai nuovi operatori volontari del Servizio Civile Universale. Sono oltre 500 i posti disponibili nei diversi progetti attivati da Avis su tutta la penisola. Il termine per la presentazione delle domande è fissato per il prossimo 10 febbraio.