Lo scorso 26 febbraio l’AIDO, Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, ha celebrato il suo cinquantesimo compleanno. Fondata a Bergamo nel 1973 come realtà cittadina, in poco tempo l’associazione ha assunto una caratura nazionale, arrivando a contare, in soli quattro anni, un numero di iscritti superiore a 70.000 all’interno delle oltre 600 sedi comunali. Riconosciuta come partner della Rete Trapiantologica nazionale, l’associazione ha fornito un prezioso contributo per la stesura del testo della legge n. 91/1999, che ha colmato un lungo vuoto normativo sulla materia, decretando la nascita del Centro Nazionale Trapianti e sancendo la possibilità, per ciascun cittadino, di esprimere in vita la propria volontà in merito alla donazione.
Nel corso di questi cinque decenni, l’azione incisiva dell’associazione, portata avanti attraverso campagne, dibattiti, conferenze, articoli e interviste, ha lentamente scalfito i tanti pregiudizi di ordine morale e religioso, che troppo a lungo hanno frenato nel nostro paese la diffusione di un’evoluta cultura del dono.
L’importante ricorrenza arriva all’indomani di un anno (il 2022) estremamente positivo per le donazioni di organi in Italia, che per la prima volta hanno superato la quota di 1800 nell’arco dei dodici mesi. Significativo anche il dato dei trapianti: 3887, secondo miglior risultato di sempre. “Nel 2022 c’è stato un trend in crescita evidente delle donazioni di organi e di trapianti, già segnalato nel 2021, con un recupero totale precedente al Covid-19, collocando l’Italia ai primi posti in Europa”, ha dichiarato il Ministro della Salute Orazio Schillaci in occasione della presentazione dell’ultimo report elaborato dal Centro Nazionale Trapianti. La Toscana si dimostra ancora la regione più generosa, mentre l’Emilia Romagna è quella che registra il maggior incremento rispetto al 2021 (8,8%). Molto più indietro le regioni del centro-sud, nonostante qualche segnale di crescita da parte di Lazio, Campania e Calabria.
Una riflessione a parte è doveroso riservala alle dichiarazioni di volontà. I cittadini che hanno scelto di esprimere un’indicazione contestualmente alla richiesta del documento di identità hanno superato la quota di 14 milioni. Di questi, il 72% ha espresso parere favorevole e il restante 28% negativo. È questo il dato che più fa riflettere i volontari dell’associazione: le opposizioni restano alte soprattutto in alcune regioni del sud, dove in alcuni casi si attestano addirittura intorno al 40%. Annualmente il Centro Nazionale Trapianti pubblica anche un Indice del dono, che riporta appunto i dati relativi alle dichiarazioni di volontà registrate dai Comuni nei dodici mesi precedenti. Nel 2022 Trento si è confermata la più generosa tra le città con più di 100.000 abitanti; a Corato, in provincia di Bari, il primato tra quelle da 30 a 100.000; Guardiagrele, in provincia di Chieti, segna il miglior risultato tra i comuni medio piccoli (da 5 a 30.000); Geraci Siculo, provincia di Palermo, tra quelli con meno di 5.000 residenti.
Tuttavia la carta d’identità non è l’unica modalità per manifestare la propria volontà a donare, organi, tessuti e cellule: da quasi due anni un’ulteriore strumento lo fornisce la stessa associazione con lo sviluppo del progetto DigitalAIDO, grazie al quale è possibile esprimere il proprio consenso alla donazione attraverso una app, autenticandosi con SPID o CIE. Una novità significativa che dimostra la capacità di AIDO di ripensare ed evolvere i suoi servizi e le sue campagne per la collettività.
Tra i molti eventi di celebrazione e promozione che continuano a colorare di rosso tante località della penisola (dalle piccole maratone al messaggio di Papa Francesco lo scorso 26 febbraio, dalle iniziative nel solco del Protocollo d’Intesa firmato nel 2015 tra i Ministeri della Difesa e della Salute, all’accordo tra Bper e AIDO Lombardia per l’emissione di carte prepagate ricaricabili personalizzate), resta significativa l’impresa di Michel Speciale, volontario AIDO, figlio di un dializzato che per anni ha atteso invano un trapianto di rene, che nel mese di luglio ha attraversato in bicicletta nove regioni italiane, da Bergamo alla sua Partinico (PA), incontrando persone che hanno ricevuto un dono, familiari di donatori e volontari. Al suo arrivo ha dedicato in particolare un appello alle istituzioni: “Possono lavorare tanto adeguando gli uffici e informando bene la gente. Il problema è saper informare: abbiamo l’obbligo di informare le persone e far loro capire che donare gli organi è una cosa positiva”.
La presidente di AIDO Flavia Petrin, nel presentare lo scorso giugno le iniziative del cinquantesimo anniversario nel comune di Verona, ha sottolineato come la ricorrenza rappresenti per l’associazione una nuova partenza: “Ci sono sempre 8000 persone che aspettano un si per poter tornare a una vita piena. AIDO si occupa di raccogliere quel si, e lo fa in tutte le situazioni possibili: nelle scuole, nelle piazze, nei teatri, nei concerti, in tutte le occasioni in cui ci sia la possibilità di veicolare il nostro messaggio”.
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