di Francesco Bizzini – 3 marzo 2022

Il Pigneto e il Circolo che non lascia indietro nessuno

 Uno sportello psicologico, sette posti letto per senzatetto, doposcuola e scuola di italiano. L'impegno quotidiano dei volontari dello Sparwasser

Con un milione di persone tesserate, suddivise in 4401 circoli o associazioni locali, la rete ARCI è dal 1957 uno dei pilastri dell’agire sociale sui territori e nei quartieri che compongono la nostra nazione.

Se però sembra un ricordo lontano l’humus culturale nella quale nacque l’Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, cioè quello delle “case del popolo” o delle società mutualistiche, l’azione quotidiana dei circoli ARCI si fa sentire ancora forte e chiara, soprattutto in questo presente pandemico.

VDossier ha incontrato il Circolo Sparwasser, che da 23 novembre 2015 ha posto le sue radici nel quartiere del Pigneto a Roma, luogo dalla forte connotazione popolare e multiculturale, in perenne equilibrio tra un passato operaio, un presente raccontato spesso solo con il registro dello spaccio, della movida molesta e un futuro immobiliare che rischia d’essere modellato a suon di gentrificazione, escludendo proprio le fasce più povere e deboli dall’accesso abitativo.

In un contesto così complesso, con una Pandemia che da due anni non ha fatto altro che rimarcare disuguaglianze sociali e iniquità, qual è il ruolo allora di un Circolo Arci come lo Sparwasser? Cosa ha posto in essere per cercare quantomeno di tamponare l’esclusione che lì, ma non solo lì, rischia d’essere per migliaia di abitanti l’unica certezza a fine giornata?

Ne abbiamo parlato con Francesco Pellas, attivista e socio fondatore del Circolo.

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