Il primo giorno di primavera, come ogni anno da ventisette anni, uomini e donne giovani e meno giovani rispondono all’appello di Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie, per scendere in strada e testimoniare l’impegno quotidiano contro tutte le mafie e la corruzione. Per ribadire l’urgenza di attualizzare e continuare la lotta a tutte le forme di criminalità organizzata e di corruzione che sottraggono risorse e futuro al nostro Paese. Dal 2017 la Giornata è altresì riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso un’apposita legge.
Libera a cui aderiscono 1600 soggetti, molti dei quali del Terzo settore, sindacati, scuole e singoli cittadini e cittadine, con la Giornata della Memoria intende manifestare concreta solidarietà ai familiari delle vittime innocenti delle mafie. Anche quest’anno il lungo elenco di nomi verrà letto nelle piazze di ogni città in cui è presente uno dei 271 Presidi dell’associazione, per fare memoria di oltre mille vittime innocenti le cui storie di vita più o meno conosciute sono state raccolte in questi anni e pubblicate sulla pagina Vivi del sito di Libera.
All’interno dell’elenco nomi di magistrati, di poliziotti e carabinieri, di sindacalisti e sacerdoti, ma anche nomi di bambini, di giovani, di uomini e donne uccisi solo perché si trovavano sul luogo di un agguato o perché testimoni di un delitto. Approfondire le storie di queste vittime innocenti consente di conoscere le dinamiche sociali e criminali degli anni in cui sono vissute. Fare memoria non è solo una cerimonia ma un gesto di testimonianza, di solidarietà e di giustizia. L’istituzione della giornata della Memoria è stata ispirata a don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, proprio dalla madre di un poliziotto ucciso durante un attentato mafioso ai danni di un magistrato. Questa piccola donna vestita a lutto durante i funerali di Stato ripeteva il nome del figlio che nessuno ricordava.
Terra mia – Coltura | Cultura, è lo slogan che accompagna questa edizione, uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire, anche a fronte delle tragedie che abbiamo vissuto in questi ultimi due anni. Terra mia: per prendersi cura delle comunità locali e reinterpretare l’essere cittadini di uno scacchiere globale sì, ma che ha anche un locale, ponendo attenzione quindi alla nostra quotidianità. Coltura I Cultura: una lettera vocale diversa che però non distanzia le due parole, anzi. Esiste la coltura nella terra, che deve andare a pari passo con la cultura nelle coscienze, ribadendo la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento Culturale.
“Molta strada è stata fatta – hanno affermato i promotori della giornata – questo anche grazie all’’impegno delle migliaia di volontari di Libera. Innumerevoli sono state le iniziative, i percorsi di cambiamento proposti e realizzati: beni confiscati, memoria, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione e impegno, accompagnamento delle vittime e di chi ha fatto scelte forti di allontanamento dal contesto mafioso, formazione scolastica e universitaria, sono solo alcuni degli snodi più importanti dell’impegno collettivo di questo quarto di secolo.”
I dati ci dicono che il giro di affari delle mafie ogni anno sottrae al nostro Paese più di 100 miliardi di euro. Una enorme ricchezza frutto di traffici illeciti, di violenza e corruzione che inquina l’economia e consolida sistemi di potere criminale che influenzano pesantemente la vita democratica. Ma le mafie – è ormai evidente – sono anche un ostacolo al raggiungimento di una compiuta giustizia sociale. Mafie e corruzione impediscono il pieno sviluppo dei territori e delle persone che li abitano.
Le volontarie e i volontari di Libera, ovviamente, non riducono la propria attività a questa seppur importantissima Giornata, ma quotidianamente si impegnano per far sì che l’impegno quotidiano contro tutte le mafie e la corruzione non rimanga uno slogan. È per esempio partita il 6 marzo e continuerà il suo cammino fino all’autunno 2022 la “Carovana per la legalità democratica e la giustizia sociale” del progetto “Rotte Antimafia” di Libera. Un’iniziativa pubblica che attraverserà tutta l’Emilia-Romagna con eventi, concerti, spettacoli, convegni, tornei sportivi, manifestazioni, toccando le località più periferiche e isolate per fare luce sulle vecchie e nuove fragilità e rinsaldare quei legami sociali messi in crisi dalla pandemia che, se assenti, favoriscono le mafie.
E l’azione del non profit e delle forze sociali nella battaglia per la Legalità al fianco di Libera porta frutti concreti. I promotori della carovana di Libera Emilia-Romagna hanno infatti voluto con sé, come compagni di viaggio, proprio Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi, Legambiente e Associazione Avviso Pubblico, le realtà che nell’estate 2021 si mobilitarono, coraggiosamente, facendo annullare un concerto a un cantante neomelodico legato alla criminalità organizzata.