Uno zaino pieno di libri. A farlo arrivare a scuola, al centro di una classe, è il CeSVoP (Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo). In mezzo a lavagne interattive, cavi di rete, strumenti digitali per la didattica, il professore apre lo zaino e tira fuori libri, tanti libri, fatti di carta e inchiostro. Li propone ai ragazzini di una terza media che lo guardano un po’ straniti. È “L’ora di lettura”, la piccola biblioteca ambulante che il CeSVoP porta in giro per le scuole in modo da promuovere fra i più giovani la lettura sui temi della solidarietà, dell’attenzione all’altro, dell’ambiente, del volontariato.
La prima esperienza è stata condotta all’istituto Capuana di Palermo, in una classe che si era già cimentata nella creazione di un blog con le proprie produzioni interdisciplinari, fra le quali anche delle recensioni di libri. A questa esperienza è stato aggiunto un percorso sulle biblioteche come servizio alla comunità cittadina.
“Parlare di scaffali e volumi a dei ragazzi di 13-14 anni non è facile”. Evidenzia Valeria Perricone, operatrice del CeSVoP che segue il percorso. “A loro non basta dire che la lettura fa crescere, fa conoscere, fa stare bene insieme e fa ‘vedere’ cose di cui normalmente non ci accorgiamo. Bisogna farglielo sperimentare; invogliarli a mettersi in gioco. Ed ecco che allora viene fuori l’idea dello zaino. Portarlo in classe e aprirlo. Far fare agli alunni una piccola esperienza di biblioteca (catalogo libri, registro prestiti, attenzione alle scadenze), far scegliere a ciascuno un libro e chiedergli di diventare influencer. Sì, proprio così. Andare un po’ più avanti e metterci la faccia. Imparare qualcosa di nuovo rispetto alle recensioni che avevano sinora fatto con la tastiera sul loro blog. D’altronde, ormai basta la videocamera di uno smartphone”. Così, aiutati dal CeSVoP su come raccontare attraverso un video quello che si è letto, i ragazzi si sono applicati con impegno. Ne sono venute fuori delle videorecensioni di spessore, pubblicate sul web e sui social: Aldabra – recensione di Viola Liistro; L’amico ritrovato – recensione di Ilenia Enea; Il bambino con il pigiama a righe – recensione di Marco Fasciana; L’uomo che piantava gli alberi – recensione di Gabriele Biscardi; Mamma, mi chiamano ciccione – recensione di Elisa Sorrentino (clicca qui per vederne altre).
“In questo modo – continua Perricone – l’esperienza di biblioteca itinerante è diventata per i ragazzi del Capuana qualcosa di concreto, da fare proprio. Lo hanno espresso alla fine, quando si sono raccolte le loro impressioni. È emerso che vorrebbero per esempio un punto di lettura, un luogo in cui studiare insieme, oltre ai libri anche fumetti e giochi di società, un PC con la connessione Internet”.
Nell’era del “tutto su schermo”, quella delle biblioteche e dei libri di carta è una rivincita che sta avanzando silenziosamente e con segnali incoraggianti. Interessante, ad esempio, quanto accade a Genova, dove uno spazio abbandonato nel cuore del centro storico diventa una biblioteca di quartiere. Si tratta del progetto “Io vivo qui”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e coordinato dalla Cooperativa sociale I laboratorio. Una biblioteca frutto della collaborazione fra volontari, insegnanti, operatori sociali, abitanti, genitori e bambini. In pratica, una comunità educante che rinasce a partire dai libri (clicca qui per saperne di più).
Sulla stessa linea un’altra esperienza del CeSVoP: il corso per lo start-up di biblioteche sociali. Un itinerario di formazione per costruire sapere e competenze comuni, alla scoperta di opportunità, spunti, strumenti utili per progettare e avviare biblioteche sociali da parte di organizzazioni ed enti di Terzo settore (ETS) nella Sicilia occidentale. Una proposta che ha riscosso grande interesse con la partecipazione di quasi una dozzina di ETS siciliane e che è sbarcata anche sulla piattaforma nazionale di condivisione GLUO attraverso la quale ci si può iscrivere.