Il sentiero di Direzione parco è un esempio virtuoso di come sia possibile restituire alla comunità un’area verde e tramutare un progetto in un’azione che moltiplica il senso civico di una comunità. E questo grazie all’iniziativa di associazioni e cittadini, in grado di elaborare visioni, strategie, ramificare collaborazioni tra società civile e amministrazione pubblica.
Siamo ad Ancona e parliamo di un percorso che collega il popoloso quartiere di Vallemiano, a forte tasso di cementificazione, con le propaggini del Parco del Conero che collimano con le aree urbane. La camminata, presente da tempo immemore, si snoda fra ambienti agricoli e boscosi, bordeggia filari di pioppi, roverelle e il letto del torrente Miano. Attraversa così una vallata che l’edificazione dei nuovi quartieri attorno ha tagliato fuori dal tessuto urbano, devitalizzandola delle sue innumerevoli potenzialità. Di conseguenza, in passato, nell’area si sono insidiate discariche abusive.
Ma dal 2017 le cose però sono cambiate, il percorso è stato recuperato e rivalutato grazie all’impegno di una rete non profit. Casa delle Culture, che ha sede proprio alle porte del sentiero, il Circolo Il Pungitopo aps, in collaborazione con il Comune di Ancona, l’Ente Parco del Conero, il Comitato di Quartiere di Vallemiano e altri soggetti coinvolti sono riusciti, sotto il nome di “Direzione parco”, a fare del sentiero di 5mila passi un luogo ritrovato per passeggiate, biciclettate, iniziative culturali e comunitarie immerse nel verde. Spiega Emanuela Capomagi, presidente di Casa delle Culture: “Ci ha motivato la convinzione che l’interesse verso la natura potesse essere la spinta giusta per riattivare il senso civico e di comunità nei cittadini impegnati assieme nella tutela dei beni comuni”.
L’idea è nata grazie alle competenze dell’associazione il Pungitopo e la sua memoria storica della mappatura dei sentieri, anche dimenticati, del territorio. Il progetto Direzione parco è divenuto possibile partecipando al bando di Banca Etica Impatto + che prevedeva l’attivazione di un crowdfunding. Così sono stati raccolti circa 7000 euro, in seguito a una serie di eventi di sensibilizzazione dalla risposta molto partecipata. Si è dato il via alla valorizzazione del percorso, con la bonifica del fosso del torrente e la rimozione delle discariche abusive. Sono stati realizzati gli arredi urbani per le aree di sosta e la segnaletica con la partecipazione del collettivo DAY – Do Architecture Yourself, e il coinvolgimento della falegnameria dello spazio sociale La Cupa. A quel punto incontri di sensibilizzazione e materiali di comunicazione video, cartacei e digitali hanno diffuso la consapevolezza sullo scrigno di biodiversità ritrovato, via via divenuto un punto di riferimento per eventi di mobilità dolce e piccoli happening che hanno anche portato alla piantumazione di nuovi alberi.
Tutt’oggi il luogo continua a esprimersi come un inesauribile laboratorio civico, grazie alla partecipazione di Casa delle Culture con l’associazione il Pungitopo e progetto Sistema con promotore il Comune di Ancona assieme a una rete di partner tra cui il CSV Marche, il Parco del Conero, CNR Irbim di Ancona, le cooperative Polo9 e Horn, le associazioni Sineglossa e Scholanova di Varano e il sostegno della Fondazione Cariverona. Grazie a Sistema lungo il percorso c’è appena stata la posa di nuovi dodici nidi artificiali. E il 18 marzo si è tenuta una nuova Festa dell’albero, con la piantumazione di arbusti lungo le siepi e gli interventi di Libera Ancona presidio Rocco Cinniti che ha ricordato i danni portati dalle ecomafie.
A giugno 2022 è stata invece inaugurata, a seguito di un nuovo crowdfunding, una grande opera muraria sui piloni del cavalcavia che delimitano l’ingresso di Direzione parco, come traccia segnaletica al percorso. L’artista Jo Arancibia dopo aver intervistato gli abitanti di Vallemiano ha raffigurato un episodio storico del quartiere, quando le donne si opposero alla discarica che si andava accumulando nella vallata, piazzandosi con le sedie per impedire il passaggio dei camion.
Come ogni progetto più sperimentale e di frontiera, restano aspetti da definire, su cui si sta comunque lavorando. C’è la questione degli arredi urbani lungo il percorso. “Sono strutture su uno spazio pubblico e dunque fino ad oggi è stato difficile capire a chi competa la loro manutenzione, se al Comune o alle associazioni che le hanno istallate”, spiega Emanuela Capomagi. Ma la soluzione arriverà grazie al Regolamento sui beni comuni e i patti di collaborazione, appena adottato anche ad Ancona per regolare la collaborazione tra enti pubblici e associazioni. “Ora abbiamo uno strumento giuridico che legittima formalmente le attività di cura e manutenzione di spazi pubblici da parte di associazioni e da oggi si costruirà con l’amministrazione la modalità per la gestione di Direzione parco, stabilendo in modo chiaro le reciproche responsabilità”.
Direzione parco a oggi è una realtà tanto virtuosa da divenire fonte d’ispirazione e accendere l’attivismo civico in altri quartieri. Sul suo esempio è nato il recente progetto del sentiero del Posatour, ideato ancora dal circolo il Pungitopo per rimettere a sistema un antico percorso pedonale che collega altre aree verdi della città e premiato dal voto dei cittadini nel Bilancio partecipato 2022 del Comune di Ancona. Non solo, è stato ripulito e recuperato da un gruppo di persone il sentiero del Borghetto che oggi è un’alternativa naturalistica, pedonale e ciclabile alla trafficata litoranea tra il centro di Ancona e la sua uscita lungo il tratto costiero nord. Casi che dimostrano come da un progetto che funziona e coglie nel segno dei desideri d’una comunità possano poi scaturire tante altre storie che migliorano la qualità della vita di tutti.